Disastro Genova. Trovata auto sotto i piloni. Le vittime sono 41. Oggi funerali di Stato a Genova, metà delle famiglie rinuncia all'esequie

di redazione 18/08/2018 CULTURA E SOCIETÀ
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L'auto su cui viaggiava la famiglia Cecala, il papà Cristian, la mamma Dawna e la piccola Kristal di 9 anni, è stata recuperata dai vigili del fuoco sotto le macerie del ponte Morandi a Genova. L'auto è stata individuata nella notte, completamente schiacciata, sotto un grosso blocco di cemento che faceva parte del pilone della struttura crollato nei pressi dell'argine sinistro del Polcevera. Il bilancio delle vittime, non ufficiale in quanto i corpi devono ancora essere identificati, sale dunque a 41.

il governo ha deciso: Autostrade per l'Italia è responsabile della tragedia e la sua concessione va revocata.

La lettera che avvia la procedura è partita e il premier Giuseppe Conte lo ha annunciato con un comunicato dai toni durissimi. "Il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e l'onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia". Ora l'azienda controllata dai Benetton avrà 15 giorni per le controdeduzioni e non gli basterà, eventualmente, nemmeno ricostruire il ponte, avverte Conte. Nel caso, "sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno, fermo restando che la ferita inferta alle vittime, ai loro familiari e al Paese è incommensurabile e non potrà certo essere rimarginata in questo modo". Il premier annuncia poi un "segnale di svolta" per tutti i concessionari di beni pubblici: "D'ora in avanti saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture" e "dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione". Perché "l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico", secondo Conte. A settembre tutti i concessionari dovranno fornire un piano delle risorse per la manutenzione, destinando a questo scopo investimenti proporzionali agli utili.

Intanto a determinare il crollo del ponte Morandi, la morte accertata di 38 persone, altre cinque persone ancora disperse, i feriti gravi e la rabbia di tutto un Paese potrebbe esser stato il cedimento di uno strallo, le possenti bretelle collegate ai pilastri del ponte. Un'ipotesi ancora, ma "un'ipotesi di lavoro seria" , ha detto Antonio Brencich, docente dell'università di Genova e membro della commissione dei Trasporti e delle Infrastrutture che deve accertare le cause del crollo. Un'ipotesi confermata da una testimone: "Ho visto i tiranti spezzarsi contemporaneamente, poi sono caduti sulla carreggiata, l'hanno fatta salire in alto e dopo si è spezzata la campata". A parlare è Maria Marangolo, infermiera della Asl genovese: era ferma in via Fillak quando ha visto l'inizio del disastro. Aspettando i funerali di Stato, aspettando che qualcuno restituisca ossigeno a una città spezzata, il focus del day after è puntato dunque ancora sui monconi del ponte e sul Polcevera, il sarcofago che raccoglie enormi pezzi di cemento e cadaveri, e la mobilità verso la parte più industriosa di Genova. La rabbia s'intreccia al dolore che tutto copre: per questo molti hanno preferito non avere una funerale di Stato e salutare i propri cari nelle rispettive, piccole parrocchie. A Busalla per Elisa, a Foiano della Chiana per Stella, a Capolona per Carlos. Sabato sarà il giorno delle lacrime, giorno che si sovrappone al tempo del lavoro.

'Il ponte e' crollato', l'audio della chiamata al 112 -  .

La procura ha sequestrato i due tronconi del viadotto Morandirimasti in piedi a levante e a ponente del tratto crollato. L'attività investigativa comincia a svilupparsi. Verranno studiate anche le macerie spostate via via in un deposito della municipalizzata dei rifiuti Amiu a Campi. Sono state fotografate, catalogate e poste sotto sequestro. Al momento il fascicolo aperto in procura per attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, omicidio colposo plurimo e disastro colposo resta contro ignoti. Intanto Autostrade per l'Italia apre alla richiesta del Governo di avviare delle iniziative a sostegno della città di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. La società stradale ha infatti allo studio un piano di interventi per la zona colpita dal ponte, per le famiglie delle vittime e per coloro che hanno subito danni alle proprie abitazioni. E mentre il Governo annuncia di aver definitivamente avviato la procedura per la decadenza della concessione, la società e la controllante Atlantia preparano la proprie difesa e convocano due cda straordinari per il 21 e 22 agosto.

- Il consiglio dei ministri straordinario da tenere a Genova non si terrà sabato, ma è stato rinviato ai prossimi giorni. Ma il governo è al lavoro sulle misure che saranno prese per tamponare l'emergenza in cui Genova si è ritrovata dopo il crollo del ponte Morandi.Le priorità sono la soluzione dei problemi di viabilità e la sistemazione degli sfollati che hanno dovuto abbandonare i palazzi sopra i quali passava il viadotto. Il premier Giuseppe Conte ha sentito tutti i ministri interessati e a messo nero su bianco la scaletta dei provvedimenti da adottare. Si stanno studiando nuovi fondi per la città e un decreto del ministero dello Sviluppo economico di sostegno alle imprese. Per coordinare i diversi aspetti dell'emergenza, dagli sfollati alla viabilità, dovrebbe essere a breve essere nominato anche un commissario ad hoc: Forza Italia chiede che sia il governatore ligure Giovanni Toti e la Lega sarebbe d'accordo. Una legge speciale dovrebbe regolare la ricostruzione del ponte in acciaio, che il governo chiede ad Autostrade di pagare di tasca propria: Toti "pretende" lavori lampo, in dieci mesi, il leghista Edoardo Rixi ipotizza come possibile il completamento "entro il 2020".

I FUNERALI

C'è la rabbia, il dolore per la scomparsa e anche una collera malcelata contro "le passerelle dei politici". Mentre Genova si prepara a celebrare i funerali di Stato per le vittime del crollo del Ponte Morandi, 20 famiglie hanno deciso per le esequie in forma privata, tra risentimento e voglia di riservatezza. Nella prima mattinata di sabato arriva poi la notizia che è stata recuperata l'auto di una famiglia e il bilancio cresce a 41 vittime. 

Uno dei primi ad esternare disappunto è stato il padre di Giovanni Battiloro, Roberto, uno dei quattro ragazzi morti di Torre del Greco. "Mio figlio - ha scritto sui social - non diventerà un numero nell'elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane".

"Saremo ai funerali solenni delle vittime del ponte Morandi. Abbiamo voluto i funerali solenni, decisi nel Consiglio dei ministri, perché pensiamo che sia il minimo atto di vicinanza alle vittime, ma non posso biasimare le famiglie che hanno scelto di celebrare i funerali nel proprio comune di appartenenza, anche in dissenso con uno Stato che invece di proteggere i loro figli, ha preferito per anni favorire i poteri forti". Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio in una lettera inviata ai parlamentari M5s.

"E' una scelta dei familiari ai quali va tutto il rispetto, e che certamente farà pensare chi di dovere". Da parte sua,  il cardinale e arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco rispondende così a una domanda sulla scelta di alcune famiglie di non aderire ai funerali di Stato. Bagnasco ne ha parlato a margine della visita alla camera ardente del padiglione della Fiera e dopo aver compiuto un sopralluogo nell'area dove si celebrerà la messa.

 "La ricerca della giustizia è assolutamente doverosa, anche se purtroppo non potrà restituire nulla e non potrà cambiare i fatti. Però, potrà sicuramente assicurare per il futuro che episodi di questo tipo non accadano mai più, da nessuna parte". I familiari di alcune vittime hanno avuto malori durante il rosario recitato dal cardinale. Il padre di Luigi Matti Altadonna, il genovese di 35 anni, si è accasciato accanto alla bara del figlio ed è stato soccorso dal 118.  A sentirsi male anche una giovane parente di una vittima albanese, svenuta e curata sul posto.

Sono stati celebrati venerdì in forma privata, a Serra Riccò (Genova) anche i funerali di Francesco Bello, 42 anni, precipitato con la sua auto dal ponte crollato. Alla cerimonia c'erano la compagna, che lavorava con lui in una ditta a Genova, i familiari e tanti amici. Si sono svolti nella chiesa dei santi Jacopo e Filippo, a Pisa, i funerali di Alberto Fanfani e Marta Danisi. Le esequie si svolgono nella parrocchia dove la giovane infermiera cantava nel coro e dove a maggio dell'anno prossimo avrebbe sposato il fidanzato anestesista. "Marta e Alberto, questo è il vostro matrimonio", ha detto durante l'omelia don Roberto Jankovic.

Si svolgeranno invece sabato a Busalla (Genova) i funerali di Elisa Bozzo, 34 anni. Tra pochi congiunti anche le esequie per Stella a Foiano della Chiana (Arezzo). "La nostra scelta di celebrare i funerali in forma privata non è polemica - ha spiegato il fratello Francesco - ma solo per tenere il nostro dolore privato e perché noi abbiamo un altro culto", evangelico. Come anche ci sarà anche una benedizione islamica chiesta dai parenti albanesi di una delle vittime, a cura del Centro islamico genovese.

A Genova dunque i funerali di Stato. Saranno 18 feretri. Le bare esposte sono quelle di Roberto e Emanuele Robbiano, 44 e 8 anni, Ersilia Piccinino 41 anni; Marius Djerri 22 anni, Admir Bokrina 32 anni, entrambi albanesi; Bruno Casagrande 57 anni; Leyla Nora Rivera Castillo 48 anni, cilena; Juan Carlos Pastena 64 anni cileno; Nathan Gusman 20 anni, William Pouzadouux 22 anni, Christiane Melissa Bastit, 22 anni, tutti e tre francesi; Alessandro Campora 55 anni; Vincenzo Licata 58 anni; Luigi Matti Altadonna 35 anni; Andrea Cerulli 48 anni; Anatoli Malai 44 anni, moldava; Angela Zerilli 58 anni; Diaz Enzo Henry 30 anni, francese.
Le esequie di Stato verranno celebrate  alle 11.30 al padiglione Jean Nouvel dall'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella e dei componenti dell'esecutivo.

C'è attesa per l'omelia del porporato che ha parlato di una necessità di "onestà morale" perché "ognuno di noi deve rispondere delle proprie azioni". Lo Stato sarà presente in forze a partire dalle sue massime cariche ovvero il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati. Come in questi giorni tutti i vertici del governo saranno presenti alle esequie nella città così duramente colpita. "Noi ci saremo, non lasciamo sola Genova", ha assicurato il premier Giuseppe Conte. Non si terrà, comunque,  domani a Genova il  previsto consiglio dei ministri straordinario. Il premier e i ministri dopo le esequie rientreranno a Roma.

Sabato lutto nazionale e rinuncia agli spot non solo la Rai ma anche Mediaset. Fermo il Porto di Genova ma saranno a lutto anche alcuni monumenti nazionali sui quali, in ricordo della tragedia, la sera si spegneranno le luci, dalla Mole di Torino al Colosseo di Roma.


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